La nuova collezione Loewe di Jonathan Anderson rappresenta il desiderio collettivo di fuga spirituale, che lui stesso definisce a childlike dream state, in un luogo lontano dalle dure realtà della vita moderna incasinata.
Si può ben immaginare come la sfilata di nomadi vestiti di djellaba abbia raggiunto quel piano di beatitudine. Il primo modello, che indossava una specie di camicia bianca e pantaloni larghi di cotone, aveva un ciondolo a disco di metallo su un laccio di pelle infilato al collo e piume che spuntavano, infilate dietro ogni orecchio. Più tardi, un altro aveva legato lo stesso disco – che aveva un buco al centro – intorno alla fronte. Un portale nella mente o forse un terzo occhio.
La visione di Anderson di Loewe è quella di un’azienda spagnola di pelletteria super raffinata e totalmente fondata sul prodotto. Questa collezione, con il suo enorme inventario di maglieria inventiva, sandali romani, mocassini, stivali a espadrillas, scarpe in pelle antiscivolo e una serie di borse, dimostra quanto i desideri della moda siano andati lontano dal voler conformarsi alle mono tendenze. Anderson promette, invece, un negozio in cui è possibile ritrovarsi, un vecchio percorso hippie che ora porta a un’irresistibile esperienza di shopping.
A complemento degli archetipi nautici, dalle camicie da marinaio alle salopette di seta lavata, ai tailleur monocromi in strati di popeline e voile, si incontrano maglie ariose e serbatoi a chevron o strisce verticali. Aumentano l’atmosfera nomade della stagione, mocassini di paglia, sandali con maglie in camoscio e scarpe da barca evocano le attività estive all’aperto, mentre gli stivali allacciati in strisce di espadrillas interpretano le radici spagnole della casa.