Gabriela Hearst, newyorkese di origini uruguaiane, è la prima designer non europea a ricoprire questo prestigioso ruolo.
Classe 1976 fondatrice di una linea di abbigliamento e accessori da sempre focalizzata sul tema della sostenibilità, il cui investitore principale è l’erede editoriale Austin Hearst, marito della stilista, la creativa si è distinta negli ultimi anni per il suo approccio avanguardista ed etico; infatti negli ultimi Fashion Awards 2020 la stilista 44enne è stata premiata per aver concepito una sfilata a emissioni zero, per questa presa di posizione sostenibile si è guadagnata il premio di Womenswear Designer of the Year per il 2020 da parte del CFDA, ma anche un investimento da parte di LVMH lo scorso anno.
Nonostante Ramsay-Levy, precedentemente nell’ufficio stile di Louis Vuitton guidato da Nicholas Ghe- squiere, avesse ricevuto critiche positive dagli addetti ai lavori, il gruppo Richemont, proprietario di Chloè, che insieme a LVMH e Kering è uno dei grandi protagonisti del settore lusso, con un portafogli che com- prende Cartier, Van Cleef & Arpels, Montblanc, Buccellati ma anche il retailer Y-NAP, comprensivo di Yoox e Net-a-Porter, ha deciso che serviva una svolta.
Non stupisce quindi che la stilista sia stata scelta come direttrice creativa da parte della casa di moda parigina, che sta lavorando all’ottenimento della certificazione B Corp per le sue prestazioni ambientali.
Oggi Gabriela Hearst è stata ufficialmente nominata nuovo direttore creativo di Chloé, succedendo quindi a Natacha Ramsay-Levi che ha guidato la maison francese negli ultimi 4 anni.
La Hearst continuerà inoltre a lavorare per il suo brand, dividendosi tra Parigi e New York, mentre per la sua prima collezione firmata Chloé dovremmo aspettare il prossimo marzo 2021.